la piscina di siloe

signore mio e dio mio!
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: Pace a voi!
Queste le parole che segnano l’inizio del Vangelo che oggi ascoltiamo nella celebrazione Eucaristica. E poi così continua:
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!».
La Parola oggi ci pone dinanzi ad un tempo che va dalla sera di quel giorno, il primo della settimana all’Ottavo giorno in cui i discepoli erano di nuovo in casa insieme a Tommaso che, a nome della comunità dirà: Mio Signore e mio Dio!
È il giorno unico, grande della Pasqua, che racchiude ogni tempo dell’uomo in cammino verso la Gerusalemme celeste.
È il tempo questo dei battezzati, di coloro che già risorti perché immersi nel fonte battesimale, fatti creature nuove e figli nel Figlio del Padre, camminano fino a professare con Tommaso, nell’Ottavo giorno: «Mio Signore e mio Dio!».
Quella di Tommaso è Parola, fede, amore che narra l’incontro con il Vivente, con Colui che ha donato tutto se stesso, fino alla fine e, in quel segno dei chiodi, che il Vivente mostra, comprendiamo che “fino alla fine” supera quel tempo terreno di Gesù, supera anche la morte in croce, va oltre, fino all’incontro definitivo di ciascun uomo con il Padre, con il Figlio, con lo Spirito!
Con il salmo rendiamo grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre.
Per sempre ha lo stesso significato di fino alla fine.
Per sempre, Signore, fino alla fine!
Sempre il Signore ci ama, fino alla fine!
In ogni sempre il Signore ci ama, fino alla fine!
Sempre, fino alla fine, fino all’incontro definitivo dell’Ottavo Giorno!
Viviamo allora questo unico grande giorno della risurrezione, il giorno grande della nostra vita e ripercorriamolo con il Vangelo di oggi; ripercorriamo tutta la nostra vita di battezzati facendone memoria e profezia.
La prima parola che oggi giunge a noi dal Signore risorto è Pace a voi!
Pace a voi! È la pace del vivente, è la vita del vivente che si fa pace, vita piena per coloro a cui è donata.
Non è la pace del mondo, quella che l’uomo tenta di raggiungere, di costruire sapendo già che è irraggiungibile, incostruibile ma è la Pace a voi!, la Vita a voi!, cioè il dono del Risorto, del Vivente a voi, a ciascuno, a tutti, nessuno escluso!
La Pace a voi del Risorto non è una conquista ma un dono da accogliere così come siamo, nelle nostre condizioni, belle o brutte, di santi o peccatori.
È bello che l’evangelista Matteo quando racconta del Signore Risorto al Cenacolo con la piccola comunità del Primo e dell’Ottavo giorno, annota prima del saluto, del dono della Pace, una esortazione di Gesù a tutti: Non abbiate paura!
E mi piace pensare che anche oggi a ciascuno di noi, alla Chiesa tutta che prega per il dono del nuovo Papa, all’umanità afflitta da tante guerre, il Signore risorto dica: Non abbiate paura!
È la paura che ci aliena.
È la paura che ci fa peccare.
È la paura che ci rende increduli e non ci fa credere, vedere oltre!
È la paura dell’altro che non ci permette di essere e di vivere da fratelli.
È la paura che ci immobilizza.
Ma c’è ancora una paura più profonda delle paure esteriori; una paura che spesso abita le nostre stesse viscere, la nostra intimità: paura che la nostra vita non abbia un senso, paura che la nostra vita non abbia un compimento, paura che la morte sia l’ultima parola sulla nostra vita.
Non abbiate paura! In questo primo ed ottavo giorno della Resurrezione dice Gesù ai discepoli, dice a noi ponendosi in mezzo perchè per tutti è il Vivente, a tutti dona la Pace a voi, per tutti è la Vita a voi.
In Gesù, il Vivente, la nuova umanità, la nuova fratellanza!
In Gesù tutti discepoli missionari, tutti Tempio dello Spirito Santo: Ricevete lo Spirito Santo. Lo Spirito che ricrea, che è potenza di amore e che si manifesta nell’atto più divino ed insieme umano: il perdono dei peccati, vero segno distintivo degli amici di Gesù.
A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati. Non è un potere che i discepoli ricevono e che conferirebbe loro l’arbitrio di utilizzarlo a loro piacimento e secondo un loro giudizio ma esprime con forza che il loro compito è la remissione dei peccati, il perdono, ad imitazione del Vivente, del loro Maestro. Gesù non ha mai condannato ed ha sempre detto di essere venuto non per giudicare e condannare ma perché tutti abbiano la Vita e l’abbiano in abbondanza.
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso.
Tutti ancora in casa, stavolta con Tommaso che desidera fare esperienza di quell’amore fino alla fine di Gesù, anche per Lui.
Gesù ha pazienza, rispetta i nostri tempi, rispetta i tempi di Tommaso e il segno dei chiodi è attesa della nostra fine, del nostro incontro con lui.
E a Tommaso che adesso è nella comunità e vive la Chiesa e la fratellanza la Pace, la Vita Piena, il dono dell’incontro con il Vivente, atteso da Gesù, il Vivente, fino alla fine.
Fino alla fine l’amore di Gesù.
Fino alla fine: fino a quando Tommaso e in Tommaso ogni uomo, ogni donna, ogni credente bisognoso anche di segni, ogni creatura possa dire: Signore mio, Dio mio.
Signore mio, tu mi appartieni perché io sono tuo.
Dio mio, tu sei il mio unico amore perché mi hai sempre amato così come sono.
Signore mio, Dio mio.
Sia questo l’incontro con il Padre nella potenza dello Spirito Santo che è perdono manifestatosi nel segno dei chiodi di Cristo Crocifisso e Risorto.
Signore mio,
tu mi appartieni perché io sono tuo.
Dio mio,
tu sei il mio unico amore
perché mi hai sempre amato
così come sono.Signore mio, Dio mio.
Sia questo l’incontro con il Padre nella potenza dello Spirito Santo
che è perdono manifestatosi
nel segno dei chiodi
di Cristo Crocifisso e Risorto.
- III DI PASQUA. MI HAI RISOLLEVATO [ANNO C]
- II DI PASQUA. SIGNORE MIO E DIO MIO! [ANNO C]
- DOMENICA DELLA RESURREZIONE [ANNO C]
- VENERDI SANTO – PASSIONE DEL SIGNORE [ANNO C]
- MESSA IN COENA DOMINI [ANNO C]
- 4 PREDICA QUARESIMA. Padre Roberto Pasolini
- DOMENICA DELLE PALME [ANNO C]
- V QUARESIMA. VA, NON PECCARE PIÚ [ANNO C]
- 3 PREDICA QUARESIMA. Padre Roberto Pasolini
- 2 PREDICA QUARESIMA. Padre Roberto Pasolini
Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.
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