la piscina di siloe
RITORNARE AL SIGNORE CON TUTTO IL CUORE!

Il presbitero alzando le braccia così prega:

[…] concedi al popolo cristiano di iniziare con questo digiuno
un cammino di vera conversione […]
e dal profeta Gioele siamo invitati a  ritornare al Signore con tutto il cuore.

Sia per tutti il tempo della Quaresima, tempo di conversione e di ritorno al Signore.

Non basta infatti una conversione dalle nostre azioni, a  volte poco buone, ad un comportamento corretto, gentile, osservante di ogni regola ma è necessario ritornare al Signore con tutto il cuore.

La quaresima deve portarci ad un incontro, ad un duplice incontro, l’incontro con il Crocifisso-Risorto. Conversione allora è vedere il volto di Cristo!

Laceriamoci il cuore perché il Signore lo possa abitare con tutta la sua misericordia.
Spalanchiamo il nostro cuore a Cristo! Gridiamo al Signore: Perdonaci, abbiamo peccato!
E, mentre elenchiamo le nostre miserie, quelle che solo il nostro cuore riconosce, chiediamo al Signore di creare in noi un cuore puro, di non allontanarci dalla sua presenza e di non privarci mai del suo Santo Spirito.

È il tempo della Quaresima, il momento favorevole, il giorno della salvezza!
Lasciamoci allora riconciliare con Dio; cioè lasciamo che sia il Padre a provare il nostro cuore, lasciamo che sia il Figlio a parlare al nostro cuore, lasciamo tempo e spazio allo Spirito Santo per operare a vantaggio della nostra salvezza.

Elemosina, preghiera, digiuno.
Ogni cosa sia fatta nel segreto perché solo il Padre possa vedere e ricompensare. Non sappia addirittura la tua destra ciò che fa la tua sinistra.
E così nel segreto del nostro cuore sperimenteremo la grande elemosina del Padre a ciascuno di noi: ci dona il Figlio Crocifisso e Risorto, ci dona lo Spirito, datore di gioia e di vita, ci dona di essere suoi figli.
Ed ancora nel segreto sperimenteremo la grande preghiera del Figlio per ciascuno di noi, fatta in ginocchio, nel Getsemani: Padre, nessuno di quanti mi hai dato si perda ma tutti siano conservati nel tuo cuore.
Ed infine sperimenteremo il digiuno dello Spirito, capace di attendere. Sì, il digiuno dello Spirito a causa di una vita, quella di ciascuno di noi, priva di gioia, di festa, di pienezza.
Uno Spirito che da digiunare nell’attesa di sfamarsi con l’abbondanza della vita piena di ogni uomo, di ogni donna, bambino, anziano.

Ci ricompenserà il Padre donandoci un cuore nuovo mentre sperimentiamo il suo abbraccio, il suo Spirito, che viene a noi dalle braccia delle Croce e da quel Costato dal quale sgorga sangue ed acqua.

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