la piscina di siloe
Il resto sarà tutto dono gratuito!

Perdonaci Signore, abbiamo peccato. Crea tu, in noi, un cuore puro!

Tempo di Quaresima, tempo di deserto. Deserto come luogo, deserto come incontro. Deserto: un tempo per combattere e, in Cristo, vincere.

Con Gesù lasciamoci sospingere da Satana nel deserto e, nel deserto, riempiamo il nostro cuore della Parola, della vera Parola, quella del Padre, quella del Creatore, quella dello Spirito che giunge a noi fatta carne, nel Figlio, in Gesù, nostro fratello.

Dal racconto della Genesi, dalle tentazioni subite dal primo uomo scopriamo che l’antico avversario aggredì Adamo, nostro progenitore, con tre tentazioni, mettendolo alla prova nella gola, nella vanagloria e nell’avarizia. E vinse l’antico avversario già nel momento in cui l’uomo inizia a dialogare con lui, a prestargli ascolto.

Lo tentò nella gola, mostrandogli il cibo dell’albero proibito e spingendolo gustarne. Così avvenne per la vanagloria dicendo: sarete come dei. Lo tentò anche accennando a profitti dell’avarizia: conoscerete il bene e il male. L’avarizia non riguarda solo la bramosia del denaro ma anche il prestigio l’ambizione a raggiungere traguardi eccessivi. 

Satana ha già vinto. Satana ha già iniziato una conversazione con l’uomo ma la sua parola non è veritiera, distoglie lo sguardo dal Creatore, da colui che donando lo Spirito rende uomo – donna.

Impariamo da Gesù, nuovo Adamo, a vincere le tentazioni, a vincere Satana. Impariamolo in questo tempo di Quaresima.

Nessuna conversazione con Satana ma sia  la Quaresima un pasto abbondante della Parola, la sola che scaccia Satana, con la quale rispondere alle tentazioni.

La Parola: la sola che ci fa essere vittoriosi sui nostri egoismi, sulle violenze, sui soprusi, sulle pretese smodate del nostro io. Non distorciamo e non lasciamo a Satana distorcere la Parola perché il nostro cuore non si chiuda come il cuore di Adamo ed Eva scaricandoci le colpe gli uni sugli altri, perdendo la nostra libertà ed allontanandoci dal nostro divenire uomo –  donna.

Non di solo pane vive l’uomo ma di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio.

Ai suoi angeli darà ordine per te di custodirti in tutte le tue vie.

Al signore tuo Dio ti prostrerai e a lui solo darai culto.

Gola, vanagloria, avarizia. 

Pane, vita quotidiana, memoria dell’essere creatura.

Le tentazioni ci presentano due modi opposti di concepire l’esistenza umana sulla terra: la vita come un affaticamento per impossessarsi, impadronirsi, fare proprio, con la conseguenza di sottrarre all’altro, al fratello, ed è la tentazione, la proposta di Satana. Oppure la vita come apertura e accoglienza dei continui doni da ricevere ed accettare: a proposta biblica, la proposta di colui che crea e che donando lo spirito rende uomini donne. 

Non siamo chiamati a rinunciare al pane ma ad accoglierlo come dono nella parola che è nutrimento del cuore. 

Non siamo chiamati a piegare Dio alla nostra volontà ma realizzare la sua volontà e il suo progetto che ci libera e ci dà gioia. 

Non siamo chiamati a esercitare il potere sui fratelli ma a servire i fratelli come Cristo e nella stessa misura con cui Cristo ha servito l’uomo

Perdonaci Signore abbiamo peccato. 

Donaci abbondanza della tua Parola, donaci abbondanza di grazia. 

Donaci di volgere lo sguardo solo al Padre e da lui accogliere nello Spirito la vera Parola.

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