la piscina di siloe
IL MONDO SIA SALVATO PER MEZZO DI LUI!

Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.

È l’annuncio, la bella notizia che, oggi, le nostre orecchie ascoltano, che riscalda il nostro cuore e che muove i nostri piedi per un cammino verso il giorno della Pasqua. Dio-Padre ci ama, anzi ci ama tanto, sempre, tutti personalmente, così come siamo, poveri, fragili, incapaci spesso di gioia, di fratellanza, di ricerca del vero e del bello. Dio-Padre ci ama tanto.

Ma possiamo ancora comprendere meglio questa dichiarazione d’amore se la contestualizziamo nel Vangelo che abbiamo ascoltato.  Leggiamo tutto il capitolo terzo di Giovanni.

Queste parole sono rivolte a Nicodemo, un fariseo, un capo dei giudei, un uomo, quindi, che conosce bene la religione, che nella vita il suo ruolo non è quello di fare domande ma di dare risposte! Proprio Nicodemo, questo uomo, ci dice il Vangelo, di notte va dà Gesù e con Gesù instaura un dialogo. Sì, va di notte da Gesù! È la notte di Nicodemo e desideriamo che, oggi, sia anche la nostra notte: noi che pensavamo di essere forti, di saper dare anche consigli a Dio, invece ci siamo scoperti pieni di paure, di incertezze, privi di speranza, attaccati solo all’apparenza e schiavi di una mentalità solo mondana. Quante sere poggiamo il nostro capo sul cuscino e, come Nicodemo, non riusciamo a dormire. Quanti problemi allora assillano la nostra mente, il nostro cuore, tutto il nostro essere. Ed allora una domanda: possiamo rinascere? Possiamo vedere la luce? È la domanda che Nicodemo fa a Gesù ed è la domanda che, oggi, nella nostra notte, facciamo noi a Gesù!

Ecco la risposta di Gesù: è necessario ri-nascere da Acqua e da Spirito, cioè lasciamo che lo Spirito abiti veramente il nostro cuore di battezzati, di figli del Padre, di fratelli di Gesù risorto, di amici e compagni in questo viaggio terreno verso la luce della Pasqua.

E a questa risposta alla nostra notte e a quella di Nicodemo, oggi, ascoltiamo: Dio-Padre ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede non vada perduto, ma abbia la vita eterna.

Sì, è possibile passare dalla notte al giorno, dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita non per i nostri meriti o per quei piccoli o grandi sacrifici che facciamo in questo tempo di quaresima, se li facciamo ancora, ma come ci ha ricordato Paolo nella seconda lettura per grazia siete salvati, per grazia siamo salvati, cioè la nostra salvezza ci viene gratuitamente donata dal tanto amore del Padre e questa salvezza ha un nome: Gesù di Nazareth!

Il tempo della quaresima che ancora ci rimane prima della Pasqua diventi allora quel tempo per innalzare il nostro sguardo alla Croce, al Crocifisso, perché, così abbiamo ascoltato, è necessario che il Figlio dell’uomo sia innalzato, perché chiunque crede il Lui abbia la vita eterna.

Guardiamo il Crocifisso, passiamo del tempo dinanzi a Gesù Crocifisso in silenzio, nelle nostre case: da Lui viene la nostra salvezza, attraverso Lui la luce viene nel mondo, ci è donata. È Lui, il Crocifisso, che spalancherà la pietra dai nostri sepolcri, quella pietra che non permette alla luce di splendere, di illuminare.

Guardiamo il Crocifisso, innalziamo a Lui il nostro sguardo e scopriamo, anzi, prendiamo sempre più coscienza che siamo creature del Padre, creati in Cristo Gesù per accogliere le opere buone, quelle dello Spirito che Dio Padre ha preparato perché in esse camminassimo.

È lui il Crocifisso che dobbiamo imparare ad abbracciare sempre più in questo tempo di quaresima per poi abbracciarlo sempre nella nostra vita quotidiana perché chiunque crede il Lui ha la vita eterna, ha la gioia nel cuore, potrà poggiare il suo capo sul cuscino e dormire: Dio-Padre infatti non ha mandato Il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di Lui.

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