la piscina di siloe
COSA CERCATE? ECCO, IO VENGO.

Abbiamo trovato il Messia e lo condusse da Gesù, così Andrea al fratello Simone.

Anche noi abbiamo trovato il Messia, nella grotta di Betlemme: ci hanno condotto lì, a Gesù Bambino, i pastori, i magi. 

Abbiamo trovato il Messia!

Samuele dormiva nel tempio del Signore, abitava presso l’arca di Dio, alla presenza di Eli e, qui, è chiamato dal Signore per ben tre volte: Samuele, Samuele, Samuele.

Quanta difficoltà a riconoscere la voce. Samuele corre da Eli. Anche Eli sta dormendo e i suoi occhi cominciavano ad indebolirsi, non riusciva più a vedere. La lampada di Dio non era ancora spenta (grazie a Dio). Ed allora: non ti ho chiamato, torna a dormire!

Come Eli, forse anche oggi, la chiesa antica, quella europea, vive, sì, dormendo al suo posto, ma con occhi stanchi, indeboliti e non riesce più a vedere, ad ascoltare, a riconoscere i tanti Samuele che ancora oggi Dio chiama e dona all’umanità. Una chiesa spesso immobile.

Torna a dormire, così a Samuele e così oggi a tanti giovani e meno giovani, che ascoltano la voce del Signore e che fanno fatica a riconoscerlo ma corrono, in cerca di qualcuno che possa aiutarli a comprendere, a rispondere. Torna a dormire!

Ecco Eli profeta ed ecco una chiesa profetica oggi: Se ti chiamerà, corri al Signore e dirai: Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta.

Samuele crebbe e il Signore fu con lui e non lasciò andare a vuoto una sola delle parole del Signore. Il Signore parla e Samuele ascolta. Samuele ascolta quindi il Signore parla.

Abbiamo concluso il tempo di Natale ed iniziamo questo tempo ordinario insieme ad Andrea con Giovanni Battista. Siamo noi, ciascuno di noi, la chiesa, quel discepolo che è accanto ad Andrea e di cui l’evangelista Giovanni non dice il nome: Andrea, ogni uomo, ogni donna, bambino, giovane, anziano, la chiesa, tutta l’umanità tutta e Giovanni il Battista.

Gesù passa mentre Giovanni parla con noi. Giovanni adesso fissa Gesù che passa, cambia discorso, non grida più, non invita più a raddrizzare le  vie, alla conversione ma, mentre fissa Gesù e ce lo indica con i suoi occhi rivolti solo al maestro che passa, dice: Ecco l’Agnello di Dio.

Come Eli a Samuele così Giovanni a noi ci indica il Signore e ci invita ad andare dietro al Maestro. Seguiamo il Signore!

Gesù si volta verso di noi e ci chiede: cosa cercate?

È la domanda fondamentale per ogni uomo. Cosa cerchiamo? Cosa è importante davvero nella nostra vita?  Per che cosa viviamo?

Chiediamolo al maestro, facciamo la stessa domanda a Gesù: Dove dimori? cioè: dove hai il tuo cuore?

Venite e vedrete.

È necessario seguire il Signore, andare dietro a lui, dimorare dove egli dimora, per comprendere cosa per Gesù è davvero importante. 

È necessario rimanere con lui per vedere, comprendere, dare un senso alla nostra vita.

Alla domanda: Che cosa cercate? saremo capaci di dare una risposta solo quando le lancette del nostro orologio segnano le quattro del pomeriggio. A fine giornata. A fine lavoro. A fine vita.

Allora, in quel giorno, le quattro del pomeriggio, darò la risposta al Signore: 

Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli ha dato ascolto al mio grido: 
gli orecchi mi ha aperto,
mi ha fatto conoscere ed abitare la sua dimora
e non  mi ha chiesto un sacrificio per il mio peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo».
Ecco l’Agnello di Dio. Cosa cercate? Ecco, io vengo.

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