la piscina di siloe
ABITARE IL SANTUARIO DOVE EGLI DIMORA: I POVERI

Giovanni è arrestato. Giovanni è in carcere.
Giovanni termina la sua corsa, il suo viaggio, e con lui termina la sua predicazione fatta con parresia, la sua testimonianza fatta da una vita in cui ogni opera della carne è bandita. 
Giovanni è arrestato, è in carcere: vicino è la realizzazione di quel disegno che vedrà Erodiade chiedere la testa di Giovanni.

Una luce si spegne, tutto sembra tornare alle tenebre, anzi le tenebre prendono il sopravvento ed ecco Isaia, guarda ed ascolta la sua profezia: Gesù di Nazareth.
Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce e questa luce illumina quanti abitano terre tenebrose.

Gesù, nel momento in cui Giovanni si ferma, inizia il suo cammino, si reca nella Galilea. Lì, a tutti, religiosi e pagani, deve far giungere la sua luce, il suo annuncio di gioia.
Gesù nella terra di Galilea, terra di confine, dà inizio ad una nuova avventura che è la realizzazione del progetto di salvezza del Padre.
La nuova luce, Gesù di Nazareth, colui che il profeta Isaia ha indicato, moltiplica la gioia, aumenta la letizia, fa gioire come quando si miete ed esultare come quando si divide la preda.

Il Signore è mia luce, Il Signore è mia salvezza.
Raggiunge anche noi, oggi Gesù, nella nostra terra di Galilea, nelle nostre tenebre, nei nostri confini spesso non illuminati e che non ci permettono di vedere, di comprendere, di distinguere il bene dal male, la gioia dalla tristezza, la vita dalla morte.
Raggiunge anche noi, oggi, Gesù e con lui la luce, la salvezza.

Il regno dei cieli è vicino: è nel tuo cuore, cammina con te, ascoltalo mentre ti parla, riconoscilo tra quelle mille voci in quella voce che per te oggi diventa luce, gioia!

Il regno dei cieli è vicino, si fa vicino ogni giorno a te: convertiti, cambia mentalità, lascia che sia la luce nuova, quella di Gesù, ad illuminare il tuo cammino e il tuo modo di pensare, di agire, di amare, di essere fratello del fratello!

Ascolta! Sei Pietro, fai parte e lavori nella chiesa, ti impegni nel sociale e pensi di essere già un pescatore, esperto come Pietro? Ascolta, colui che cammina lungo il mare di Galilea. Il tuo buio non ti permette di vedere, di illuminare, di pescare, di gioire e di far gioire; cose tutte che sperimenti nel vedere le chiese vuote di giovani, i seminari chiudere, i fidanzati prendere vie diverse, i poveri lasciati indietro, il male sostituirsi al bene… Ascolta, Gesù oggi dice a te, dice alla sua chiesa: vieni dietro a me e ti farò pescatore di uomini!
È lui, il Maestro, colui che cammina che devi seguire e da lui, solo da lui che cammina lungo il mare di Galilea, devi imparare ad essere pescatore.
Gesù chiama e non ti chiede di sederti sui banchi della scuola e lì studiare ed apprendere la legge, comprendere cosa è il regno dei cieli, spiegare il mistero divino. No. Gesù ti chiede innanzitutto di seguirlo e nella sequela di quel suo camminare lungo le rive del mare di Galilea imparare ad essere pescatore di uomini!

Sei Giacomo, sei Giovanni e come loro ripari il reti, mantieni le tue tradizioni, quella religiosità vuota, senza Dio, incapace di guardare dal cielo la terra e di portare la terra al cielo, vivi con i tuoi padri e dimentichi il Padre?
A te che ripari le reti Gesù, oggi ti chiede soltanto di metterti alla sua sequela, di camminare con lui e di incontrare e dialogare con coloro che Gesù incontra, i poveri, i lebbrosi, gli ammalati, le donne, i ciechi, i muti. 
Cammina con Gesù nel tuo mare di Galilea ed incontra e innamorati dell’uomo vero, quello in carne ed ossa, che ride e puzza, che non vota il tuo stesso partito, che non viene in chiesa, quello che ti appare ignorante, che ti avvilisce, che ti prende in giro, che non capisci, che ha un nome, un volto, un odore, un indirizzo, che può vivere bene senza di te, che non si fa catalogare e che non ha bisogno dei tuoi catechismi e delle tue prediche. Incontra l’uomo vero camminando con Gesù e dietro a Gesù e guardalo mentre si ferma lui parlare con questo uomo vero, fatto di carne ed ossa, spialo mentre prega, ascolta ogni sua parola e diventerai pescatore di uomini.

La gioia nasce dall’iniziare a camminare con Gesù una nuova strada e pur non sapendo dove ti condurrà, quell’inizio ti darà gioia perché nuovo è il cammino, nuova è la vita e dinanzi ad una vita nuova, ad un bimbo che nasce, solo gioia.
Siamo fermi, siamo seduti, siamo orfani, siamo stanchi e desideriamo camminare, progettare nuovi cammini ma rimanendo attaccati alle nostre sicurezze, ai nostri padri e alle loro tradizioni senza volgere lo sguardo al cielo e chiedere, implorare dal Padre buono la luce per vedere il cammino, la forza della gioia per un cammino davvero tutto nuovo.

Gesù si mette in cammino e chiede ai suoi di camminare con lui, di abitare con lui nel cammino.
Noi desideriamo invece comprendere, chiediamo lo studio della teologia, la formazione del pensiero, una spiegazione a tutto… No, oggi il maestro ti chiede di camminare con lui, di abitare la strada dell’umanità, di vivere i suoi compagni, i tuoi amici e salutare sulla strada tutti coloro che egli saluta: i poveri, i peccatori, le prostitute, ogni uomo ed ogni donna, i piccoli e gli anziani.

Il Signore è mia luce, Il Signore è mia salvezza di chi avrò timore? Del povero? del peccatore?
Il Signore è mia luce, del Signore è mia salvezza di chi avrò paura?
O Signore solo una cosa ti chiedo: 
non camminare con l’intelligenza per comprendere la tua legge 
ma, con intelligenza, abitare la tua casa, 
ogni opera della tua vita.
Abitare, vivere con te, 
condividere la bellezza del Signore, 
il santuario dove è egli dimora: i poveri, gli ultimi.

Annuncia il Vangelo non con sapienza di parole perché non venga resa vana la Croce di Cristo.

 

 

 

 

 

 

 

 

HTML Snippets Powered By : XYZScripts.com