la piscina di siloe
NEL FIGLIO AMATI!

Il Signore benedirà il suo popolo con la pace.

Termina con la solennità del Battesimo del Signore il tempo di Natale, tempo di manifestazione e di incontro di Dio con l’uomo, tempo di un cammino vicendevole dell’uno verso l’altro, di Dio e dell’uomo.

Ed ancora oggi, nella solennità del Battesimo del Signore, una manifestazione, un incontro e un cammino.

Gesù scende dalla Galilea al Giordano e qui desidera prendere parte al rito penitenziale del Battista. Anche il Battista è in cammino e desidera che ogni uomo che scende nelle acque del Giordano cammini verso Dio, facendo penitenza e con un cuore rinnovato, di carne.

Nelle acque è necessario compiere la volontà del Padre. Giovanni deve rinunciare alla sua volontà, al suo desiderio di essere battezzato da Gesù. Deve ancora attendere per questo battesimo perché non conosce il Messia, come Pietro ancora non può dire: Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui. Lo abbiamo ascoltato nella seconda lettura.

Risuona alle orecchie del Battista la profezia di Isaia: Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di Lui ed egli porterà il diritto alle nazioni.

E mentre fa memoria il Battista della parola della profeta Isaia e la annuncia anche ai presenti indicando Gesù a cui chiede di essere battezzato ascolta: lascia fare per ore, perché conviene che adempiamo ogni giustizia.

Giovanni lascia fare, Gesù è battezzato, scende cioè nelle acque del Giordano come ogni penitente. Quelle acque simboleggiano il grembo del mondo, dell’umanità tutta. Davvero l’incarnazione del Figlio è piena, totale: piena fin dal grembo di Maria, la Vergine fanciulla tutta bella ed Immacolata, totale nel grembo delle acque del Giordano che accoglie ogni uomo buono o cattivo, ebreo o non ebreo, giusto o ingiusto. In quelle acque e da quelle acque, nuovo grembo per Gesù di Nazareth, a lui è donata a tutta l’umanità.

Abbiamo visto e siamo testimoni e mentre Gesù esce dalle acque si aprono per lui i cieli ed egli vede lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ascolta quella voce del cielo mentre dice: questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento.

Gesù non è il servo annunciato dai Isaia, è il Figlio mio, l’amato e colui che parla è il Padre, il Padre di Gesù.

In lui ho posto il mio compiacimento: nel Figlio che incontrerà ogni uomo, senza alcun giudizio ed è amandolo così com’è, il Padre abbraccerà ogni uomo, si lascerà abbracciare donando gioia.

In Lui ho posto il mio compiacimento: nel Figlio che non abbatte nessuna canna incrinata, anzi la sostiene e la regge perché non cada, il Padre rivestirà ogni uomo ed ogni donna dell’anello più bello, dei sandali ai piedi, preparerà un banchetto di lauti cibi.

Non vendetta nel Figlio per l’uomo, non giustizia umana, non fuoco che brucia e consuma fino alla morte così come il Battista pensava e, forse anche predicava ma, nel Messia consacrato dal Padre e confermato dallo Spirito che su di lui si posa, solo la gioia, solo Amore!

Scende oggi il Signore nelle tue acque. Davvero non fa preferenze di persone perché quelle acque sono grembo di vita, tutti accolgono e in quelle acque a tutti desidera aprire gli occhi, ad ogni cieco, perché tutti a lui aggrappati e, in lui fatti figli del Padre, possano uscire dal carcere, dalla reclusione delle tenebre.

Il Signore benedirà il suo popolo con la pace.

Inizia oggi un nuovo cammino, una nuova vita con la certezza che le acque della tua vita, proprio quelle acque che avvolgevano la creazione tutta, adesso sono abitate da colui che in esse scende volontariamente. Ascolta ogni giorno la sua voce e la voce del Padre Celeste che oggi donando lo Spirito a lui dice questi è il mio Figlio, l’Amato.

Quelle acque sono abitate anche da te, e per te e a te, trovando compiacimento nel Figlio, il Padre facendoti dono dello Spirito dice: tu sei il figlio mio l’amato.

Quale gioia grande, quale pace immensa: in lui, nel Figlio, il Padre ha posto il suo compiacimento e noi, nel Figlio veniamo fatti figli del Padre, veniamo amati!

 

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