Le sagge… presero anche l’olio in piccoli vasetti [XXXII T.O. – A]


Vegliate, dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora.
L’anno liturgico volge alla fine e troverà il suo compimento nella solennità di Cristo Re. Compimento dell’anno liturgico e Solennità di Cristo Re sono memoria del nostro ultimo incontro con il Signore, quando la nostra vita terrena troverà il suo compimento e, per un dono gratuito e misericordioso, siederemo al banchetto delle nozze eterne, le nozze di Cristo e della chiesa.
E, in questo tempo, ormai breve, la chiesa ci dona di ascoltare quell’invito di Gesù, rivolto ai suoi discepoli, a conclusione del racconto della parabola delle dieci vergini: vegliate, Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

Tutti invitati a vegliare per questo incontro con il Signore, per sedere al banchetto delle nozze!

Ma se è vero che di esso non ne conosciamo né il giorno, né l’ora è altrettanto vero che di esso ne conosciamo il modo di vegliare, il modo di attendere, cioè di “tendere-a”, camminare verso di esso.

Ed ecco la parabola delle dieci vergini, cinque sagge e cinque stolte.

Ancora una parabola che Gesù racconta per parlare del regno dei cieli, di quel regno che certamente troverà pieno compimento nella parusia del Signore ma che siamo tutti chiamati ad edificare già in questo tempo terreno, preludio del canto eterno che tutta l’umanità innalzerà al suo creatore, al Padre buono!

Dieci fanciulle, tutte vergini, cinque di esse sagge e cinque di esse stolte ma tutte accomunate dal desiderio dell’incontro con lo sposo, tutte desiderose di entrare con lo sposo nella stanza nuziale, la stanza dell’amore.

Tutte e dieci le vergini prendono con se la lampada, che è la fede che permetterà a ciascuno di loro di riconoscere lo sposo e di incontrarlo.

Ma mentre cinque di esse si accontentano di portare con loro la lampada della fede, le altre cinque, quelle sagge portano con loro in piccoli vasi anche l’olio.

Lo sposo tarda, tutte si assopirono, tutte si addormentarono fino a quando si levò un alto grido e si udì: Ecco lo sposo, andategli incontro.

Tutte si destano e tutte iniziano a preparare le loro lampade per camminare incontro allo sposo che viene. È necessaria la lampada ed è necessario l’olio per far brillare la luce della lampada. Ed ecco le stolte, non hanno l’olio per la lampada e lo chiedono alle sagge. E le sagge: andate a comprarlo perché non manchi per noi e per voi!

Una risposta quella delle sagge inaspettata e ancor di più poco comprensibile perché sanno bene che a quell’ora i rivenditori di olio sono chiusi!

Ed allora? Sicuramente le vergini sagge conoscono bene la fatica che hanno sostenuto per comprare prima quell’olio. È l’olio della carità, è l’olio che dall’alto della Croce il Cristo crocifisso dona continuamente a chi è capace di stare all’ombra di essa.

Il libro della sapienza ci ha indicato il prezzo dell’olio: è opportuno amare, cercare, desiderare quell’olio che è la prudenza che ha contraddistinto le vergini sagge dalle stolte. È opportuno alzarsi di buon mattino per accogliere quell’olio che è la sapienza divina ed essere riflesso di essa per tutto il giorno e vegliare tutta la notte per ascoltare il grido dell’annuncio: ecco lo sposo, andategli incontro!

Le cinque vergini sagge e le cinque vergini stolte ci rappresentano tutti ma soprattutto sono presenti in ciascuno di noi: ogni mattina dobbiamo deciderci se amare la saggezza o la stoltezza, se cercare la saggezza o la stoltezza, se desiderare ed essere riflesso della saggezza o della stoltezza!

Quanto costa caro e quanta fatica per vivere ed essere riflesso della carità. L’apostolo Paolo afferma: vedo il bene che devo compiere e faccio il male che devo evitare.

Quella carità, quell’olio, che è innanzitutto un dono, lo Spirito, che dall’alto della croce è donato ha avuto un prezzo altissimo: il sangue prezioso del nostro Signore Gesù Cristo. E nello spirito donato tutti siamo chiamati a combattere la nostra buona battaglia per conservare-comprare sempre quell’olio che ci permetterà di preparare la lampada per andare incontro allo sposo ed entrare con lui nel banchetto del regno.

E in quell’ora, nel giorno in cui andremo incontro allo sposo con la lampada alimentata dall’olio dello Spirito Santo che vive in noi, la stoltezza, le opere della carne muoiono e alla stoltezza non è data più la possibilità di alimentare le lampade delle vergini: la porta è chiusa, è notte eterna.

La carità non cadrà mai: è luce splendente che sempre alimenta le lampade delle vergini pronte ad entrare insieme allo sposo nella stanza dell’amore!


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