Il Signore è davvero vicino, rallegriamoci ed esultiamo.
Siamo giunti alla quarta domenica di Avvento e pochi giorni ci separano dalla Notte Santa, la Notte in cui i nostri occhi vedranno splendere la luce e vincere le tenebre.
In questa domenica di avvento lasciamo che sia Maria a prenderci per mano e ad accompagnarci in questo breve tratto di strada che ci separa dalla venuta del Signore. Con lei, la fanciulla gravida, percorriamo quelle vie e quelle montagne che rimangono ancora da raddrizzare e da abbattere.
Luca nel presentarci Maria che visita la cugina Elisabetta ha in mente un evento dell’antica alleanza, raccontato nel libro 2° di Samuele al capitolo 6, 11 e ss che riguarda l’arca dell’alleanza. Una cassa trasportabile che conteneva le due tavole di pietra dell’alleanza. Questa arca era stata conquistata dai Filistei e riconquistata da Davide e nel tragitto dal luogo della battaglia a Gerusalemme questa arca rimase per tre mesi in casa di Obed. Dinanzi a questa arca Davide danza perché essa porta le tavole della legge.
Maria è la Nuova Arca dell’Alleanza: Lei non custodisce le antiche tavole della legge ma Dio, il Verbo che si fa carne e che ha deciso di visitare il suo popolo. E in Maria, la fanciulla incinta, Dio visita già il suo popolo nella casa di Zaccaria, in quell’incontro tra due donne gravide, tra due bambini. Nella casa di Zaccaria l’antica alleanza incontra la nuova alleanza, la nuova alleanza visita l’alleanza.
In questo incontro e in questa visita ci è rivelata davvero la grandezza del dono che dal grembo di Maria raggiunge tutta l’umanità.
Due donne, due bambini, due alleanze e in essi l’attesa trova il suo compimento e la promessa la sua realizzazione.
Come Maria la Chiesa sia arca della Nuova Alleanza: custodisca e doni ad ogni uomo, ai tanti giovani, non più le antiche tavole della legge ma solo il Vangelo, Cristo, infinito amore e pane che nutre ogni desiderio!
Maria si alza e in fretta va verso la montagna e raggiunge Elisabetta.
Colei che riempita di Spirito santo è resa Arca della nuova alleanza non può non alzarsi e non annunciare-portare la Vita e donarla a tutti, superando e percorrendo ogni montagna, così come nel giorno di Pentecoste la Chiesa di Gerusalemme, riempita di Spirito Santo è resa arca della nuova alleanza si alza e raggiunge in fretta la nuova casa di Zaccaria, la piazza di Gerusalemme gremita di gente proveniente da ogni parte della terra.
La vita che nel grembo di Maria cresce è dono per tutti, supera i ristretti confini del popolo della prima alleanza.
Lasciamo anche noi i nostri dubbi e le nostre incertezze e imitando Maria, alziamoci e in fretta saliamo le montagne e portiamo a tutti quel Bambino che in queste domeniche di avvento abbiamo iniziato ad amare, a conoscere, a portare nel nostro cuore. Portiamolo a tutti perché tutti nella notte santa del Natale possano venire ed adorare, contemplare e lasciarsi abbagliare dalla luce, sussultare di gioia al canto degli angeli.
Con Maria facciamo sentire a tutti quel nuovo saluto che è dono di pace, anzi dono della nuova Vita che in noi, come nel grembo di Maria si fa carne.
E come Elisabetta lasciamoci riempiere di Spirito santo ed esclamiamo a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!»
Imitiamo Elisabetta e il bambino che porta nel grembo e, se per un verso viviamo ogni pesantezza della nostra vita scoprendoci sterili e scacciati dai tanti nostri fallimenti, come il popolo dell’antica alleanza, per altro verso, sussultiamo di gioia perché Di ci visita, ci rende fertili, ci libera da ogni peso che tiene prigioniera la nostra stessa vita.
Come Elisabetta esclamiamo: A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Dio viene a noi, Dio ci visita! Davvero Dio viene a noi, davvero Dio ci visita.
Lasciamo che Dio venga a noi, lasciamo che Dio ci visiti e le nostre orecchie udranno e il nostro cuore gioirà perché quanto il Signore promette si compie.
Beata colei che ha creduto nell’adempimento della Parola!