Muoviamo i primi passi di avvento e la parola ci pone davanti lo stile con cui camminare: la gioia!
Così infatti con il salmo 121 ripetiamo più volte: Andiamo con gioia incontro al Signore. Camminare con gioia perché andremo alla casa del Signore. Tutte le tribù salgono alla casa del Signore, casa che è abitata dalla pace, dalla sicurezza, dal bene.
Ed Isaia racconta profeticamente ciò che sarà alla fine dei giorni, alla fine della salita sul monte del Signore, al tempio di Giacobbe, laddove impareremo anche le sue vie per camminare per i suoi sentieri.
Le genti spezzeranno le spade e ne faranno aratri, spezzeranno le lanci e ne faranno falci, tutte le nazioni vivranno in pace.
Camminare con gioia perché andiamo incontro alla pace, camminare con gioia nella luce del Signore.
E se il nostro camminare è verso la Gerusalemme celeste nel vangelo troviamo il cammino di Gesù verso la nostra casa, abitata dalla sofferenza, dalla immobilità. Così Gesù dice al centurione, straniero al popolo d’Israele: Verrò e lo guarirò.
Sì, mentre noi camminiamo con gioia verso il Signore, il Signore viene a noi: Verrò e lo guarirò.
Il Signore viene. Lasciamoci trovare e lasciamoci guarire dal nostro essere paralizzati, immobili, certi che niente cambierà.
Il Signore viene. Camminiamo con gioia incontro a lui, sul sentiero illuminato dalla sua parola i nostri passi incontreranno i suoi passi e i suoi passi incontreranno i nostri passi. Ogni incontro sarà unico ed irripetibile perché il tempo e lo spazio dell’incontro, sul sentiero, sarà unico ed irripetibile per ciascuno.
Andiamo, camminiamo con gioia incontro al Signore.