I precetti del Signore fanno gioire il cuore. Così, con il Salmo 18 abbiamo risposto alla prima lettura e ci siamo preparati ad accogliere la parola dell’Apostolo Giacomo e del Vangelo. I precetti del Signore fanno gioire il cuore. E i precetti del Signore sono precetti che liberano l’uomo e lo rendono gioioso, sono precetti di misericordia e di amore smisurato.
E, nel vangelo Giovanni come il discepolo di Mosè chiede a Gesù di impedire a chi non segue loro di scacciare demoni nel suo nome. Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi. Lo Spirito raggiuge tutti e per il tramite di tutti lo Spirito opera il bene. Ai discepoli e alla chiesa oggi vedere e promuovere il bene presente in ogni ambiente e dire con Mosè: Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore porre su di loro il suo spirito! Gesù Non ama distinguere e dividere in eletti e dannati, coloro che sono vicini, dentro e coloro che sono lontani, fuori dalle mura della chiesa. La chiesa non è una setta ma il prolungamento delle braccia della croce, sempre aperta ad accogliere, comprendere, sostenere.
Colui che dona il bicchiere d’acqua è discepolo, di certo non perderà la ricompensa finale.
Accogliere, comprendere, sostenere soprattutto i piccoli, coloro la cui fede è semplice.
Accogliere, comprendere, sostenere soprattutto i piccoli, coloro che la società mette da parte perché non hanno niente.
Comprendiamo il valore della mano che è meglio tagliare se non mi permette di accogliere il piccolo, se lascio cadere, scandalizzo, colui che mi tende la mano per porgerla al potente per ottenere una ricompensa.
Comprendiamo il valore del piede che è meglio tagliare se non mi permette di comprendere il piccolo, facendomi prossimo, cioè camminando verso colui che chiede di essere sollevato.
Comprendiamo infine il valore dell’occhio che è meglio gettare via se non mi permette di sostenere il piccolo incrociando i suoi occhi, il suo mondo e le sue povertà.
Accogliere, comprendere e sostenere per non essere gettati nel fuoco della Genna e non sentire rivolto a se il rimprovero di Giacomo ai ricchi: piangete e gridate per le sciagure che cadranno su di voi perché avete scandalizzato il piccolo quando non lo avete accolto, compreso, sostenuto.
Il linguaggio di Gesù è duro perché accogliere, comprendere e sostenere il piccolo richiede l’abbandono di una mentalità mondana e il vivere ed operare scelte a vantaggio dei piccoli nella fede e dei piccoli perché posti ai margini della città abitata dai potenti.