Celebriamo oggi la memoria del Martirio di San Giovanni Battista.
Bene si addicono le parole, che il profeta Geremia rivolge ai potenti del suo tempo e che oggi noi ascoltiamo, a Giovanni il precursore, non solo nella nascita di Gesù ma anche nella sua morte:
“Tu, stringi la veste ai fianchi,
àlzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò;
non spaventarti di fronte a loro,
altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro”.
Giovanni ascoltò la Parola e si fece voce non solo con le sue corde vocali ma con la sua stessa vita: non ebbe paura di donare la sua testa su un vassoio a testimonianza di Colui che doveva crescere mentre lui diminuire.
“Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno perché io sono con te per salvarti”, scrive ancora il profeta Geremia.
E Giovanni, il Battista e precursore in tutto di Gesù, sa bene che la sua vittoria è nella morte e nella risurrezione di quel Gesù che lo ha fatto sussultare già nel grembo materno di Elisabetta.
Nel racconto dell’evangelista Marco (capitolo 6,17-29) del Martirio di Giovanni Battista nessuna parola sulla bocca del precursore.
Tutto si svolge attorno a lui, in una corte potente e tra potenti. Presente la folla, Erodiade, la figlia di Erodiade ed Erode che promette anche la metà del suo regno alla bella fanciulla che ha danzato dinanzi alla corte.
La figlia chiede alla madre, la madre chiede alla figlia e la figlia chiede ad Erode che le venga portato su un vassoio la testa di quel profeta che non tace la verità non solo con la parola ma con la sua stessa vita. Dal carcere, perché è in carcere, la sua vita parla ancora alla coscienza di Erodiade e dello stesso Erode.
Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non si oppose alla volontà della figlia e mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre.
Precursore nella morte ed anche nella sepoltura: “I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro”.
In quel sepolcro divenne veramente piccolo nell’attesa che Colui che doveva crescere lo visitasse vittorioso sulla morte e lo liberasse per sempre.