Non più schiavi ma liberi, non più sotto il dominio del peccato ma della gioia. (1° gennaio 2020)


Ti benedica il Signore e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace.

Così dal libro dei Numeri abbiamo ascoltato, oggi celebrazione dell’Ottava di Natale e di Maria, la Teotokos, la Madre di Dio: il mistero della notte santa, la luce che ha brillato nelle tenebre e le ha vinte, trova il suo compimento in questo giorno, appunto l’Ottavo, che rimanda ad un altro Ottavo giorno, quello del giardino della vita piena, dell’annuncio dell’angelo a Maria, non è qui è risorto!
Davvero oggi il Signore fa risplendere il suo volto per te: risplende nella grotta e in quel bambino posto nella mangiatoia e risplende ancor di più in quella luce del mattino dopo il sabato, nel giardino dove ogni pietra è rotolata via.
Davvero oggi sperimentiamo la pienezza del tempo infatti in quel Bambino adagiato nella mangiatoia, pane eucaristico che sazia ogni fame e primizia della risurrezione riceviamo l’adozione a figli, così come l’apostolo Paolo scrive ai Galati e ne abbiamo conferma perché il Padre manda sempre nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio per mezzo del quale possiamo dire Abbà, Padre ed essere realmente suoi figli nel Figlio.
Non più schiavi ma liberi, non più sotto il dominio del peccato ma della gioia, primo dono del risorto nello Spirito ad ogni cuore.
Ed oggi mentre ascoltiamo ancora il canto del gloria imitiamo i pastori e andiamo, senza indugio, alla grotta e così trovare Giuseppe, Maria e il Bambino, adagiato nella mangiatoia, Pane eucaristico.
Sì corriamo alla mensa della Parola e del Pane eucaristico e come Maria impariamo a custodire, cioè a mettere insieme ogni evento di salvezza per comprenderlo con il cuore.
Maria ascolta la Parola e dà alla luce il Figlio del Padre nella fragilità di un Bambino che non trova posto se non in coloro che desiderano mangiare in quella mangiatoia.

E Maria vede arrivare alla grotta i pastori che come lei hanno ascoltato la parola-annuncio dell’angelo e corrono, vedono e danno alla luce una testimonianza, il racconto che il Signore davvero ha rivolto il suo volto all’uomo e l’uomo trova pace perché nel Bambino Gesù il suo cuore riposa, contempla la Vita.

Non lasciamoci distrarre dall’inizio del nuovo anno 2020 ma trasfigurati dalla Luce della grotta che oggi trova il suo compimento nella visita dei Pastori trasfiguriamo il nuovo anno con la bellezza della fragilità del Bambino. Con i Pastori torniamo glorificando e lodando Dio per tutto quello che le nostre orecchie ascoltano, i nostri occhi vedono e il nostro cuore, come quello di Maria, conserva, comprende per farne un dono a tutti nel tempo, dono del Signore della vita.


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