Vedi l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. II Dom. T.O. – A (19 gennaio 2020)


Ecco, io vengo, per compiere la tua volontà.  
Questo io desidero.

Così con il salmo 39 abbiamo portato nel nostro cuore la parola del profeta Isaia:
Mio servo tu sei, Israele,
sul quale manifesterò la mia gloria.
Io ti renderò luce delle nazioni,
perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra.

E Giovanni, il precursore, vede Gesù venire verso di Lui, guarda ancora verso oriente e vede il veniente.

Iniziamo queste domeniche del Tempo Ordinario con questa icona: Gesù che viene. Non saremo noi a muovere i primi passi ma, è proprio Lui, Gesù, che viene a noi.

E apriamo le nostre orecchie alla voce di Giovanni ed ascoltiamo:
Ecco l’agnello di Dio,
colui che toglie il peccato del mondo!

In Gesù troviamo la nostra salvezza, in Gesù ogni nostra fragilità e ogni nostro peccato sono guariti, trovano un senso, acquistano esse stesse un valore perché ci permettono di confidare non nelle nostre forze ma in quelle di Colui che solo può salvare, Gesù!

Ecco, l’agnello di Dio.
Con queste parole il presbitero ci inviterà al banchetto del Pane Eucaristico, dopo aver noi stessi cantato l’Agnello di Dio per ben tre volte. Ecco l’agnello di Dio, vedi in quel Pane e in quel sorso di Vino sono presenti la tua salvezza, la Parola che hai ascoltato si è fatta ancora una volta carne ed ha deciso di abitare in te!

E Giovanni ancora testimonia:
Ho contemplato lo Spirito discendere
come una colomba dal cielo
e rimanere su di Lui!

Diventiamo anche noi testimoni di quanto Giovanni ha contemplato, anzi testimoniamo ciò che il nostro cuore contempla più di quanto Giovanni stesso ha potuto contemplare:
lo Spirito discendere  come una colomba dal cielo
e rimanere su di Lui
e
da Lui giungere fino a noi,
avvolgendoci tutti e rendendoci nuove creature, figli nel Figlio.

Ho sperato, ho sperato nel Signore
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido!

Quanto sono vere le parole del salmo 39: si è chinato cioè mi ha donato per mezzo del suo Figlio lo Spirito Santo dando ascolto al mio grido, al grido di ogni ia fragilità e peccato.

Un canto nuovo adesso possiamo cantare, una lode nuova dalla nostra bocca si innalza al nostro Signore.

A tutti il mio augurio in questa seconda domenica del Tempo Ordinario. Il mio augurio di camminare e di accogliere lo Spirito che Gesù, il veniente, dona con abbondanza.

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