Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro? III AVVENTO (A) 15 dicembre 2019


Vieni Signore, a salvarci.

Così, con il salmo 145 abbiamo cantato e sono queste le parole che oggi la nostra comunità porta alle orecchie del Signore, in questa terza domenica di avvento.

Domenica della gioia perché il Signore è vicino, domenica di Giovanni Battista che annuncia chi è Colui che viene, chi è Colui che aspettiamo senza lasciarsi spezzare come una canna nel deserto, senza vestire abiti di lusso, cioè con franchezza.

Vieni Signore, a salvarci.

La salvezza che il Signore venendo porta con sé per noi è fonte della nostra gioia.

Ma questa gioia possiamo ancora accrescerla se, solo per un po’ di tempo, ci uniamo ai discepoli di Giovanni Battista e andiamo con loro da Gesù a chiedere ciò che dal carcere Giovanni desidera ascoltare come risposta alla domanda: Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro? Cioè sei tu colui che liberi l’uomo dal carcere, dalla violenza, dalla morte oppure dobbiamo aspettare un altro? Ancora, in modo più esplicito con Giovanni chiediamo: Sei tu colui che mi libererai dal carcere, dalla violenza, dalla morte?

E con i discepoli di Giovanni ascoltiamo Gesù che risponde con il profeta Isaia: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. A noi smarriti di cuore il Signore dice: Coraggio, non temete! Io vengo ed ogni uomo vedrà, camminerà, profumerà di umanità, ascolterà. Ai poveri è donato tutto questo!

Colui che viene porta solo la salvezza: a Giovanni Gesù tralascia di dire quelle parole del profeta, che parlano di vendetta, di ricompensa divina.

Davvero grande la nostra gioia perché la salvezza è donata! Davvero grande la nostra gioia perché sappiamo che il Signore rimane fedele per sempre e dà il pane ad ogni affamato, libera ogni prigioniero e sostiene l’orfano e la vedova.

Siamo andati ancora una volta da Giovanni e dal carcere, lui il messaggero, ci ha indicato la via, la salvezza, ci ha mandati ancora una volta con i suoi discepoli da Gesù, colui che viene, la salvezza!

Giovanni Battista è grande: fra i nati di donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista perché Lui, il precursore, ci ha indicato la salvezza, lui solo tra tutti gli uomini ha potuto indicare la vera salvezza. Ma, continua Gesù, il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui! Il più piccolo non dice un termine di paragone ma annuncia Colui che si fa piccolo, anzi piccolissimo nel regno dei cieli. E chi è Colui che si è fatto piccolo, piccolissimo nel regno dei cieli se non Colui che viene a noi, il Figlio donato che si è spogliato, Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce.

Lui, il più piccolo, colui che si fa piccolissimo, viene a noi nella notte ed illumina passo dopo passo ogni oscurità, ogni tenebra, ogni nostra fragilità.

Lui, il piccolo, colui che si fa piccolissimo, abita la nostra notte e vive la nostra notte, dorme accanto a noi per risvegliarci con Lui!

Lui, il piccolo, colui che si fa piccolissimo, è colui che viene, ed è più grande di Giovanni perché è la Salvezza indicata.

Lui, il piccolo, colui che si fa il più piccolissimo, è colui che attendiamo, ed è più grande di Giovanni perché è “Salvezza”!


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