Epifania del Signore. Cammineranno le genti alla tua luce! (6 gennaio 2019)


Un grido giunge a noi dalla voce del profeta Isaia:
Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te!

A questo grido rispondono i Magi e uno stuolo di cammelli, di dromedari di Madian, di Efa e di Saba invade quella piccola Betlemme e raggiunge la grotta portando oro e incenso e proclamando le glorie del Signore.

Ancora è il profeta Isaia ad invitarci:
Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono radunati, vengono a te.

Con il Salmo 71 possiamo cantare: Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.

Sì, tutti i popoli della terra adoreranno il Signore passando per Gerusalemme e chiedendo:
Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei?
Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo.

A questa domanda che è anche annuncio di gioia per il Bambino che è nato, Gerusalemme restò turbata, immobile. Pur conoscendo le profezie e il luogo esatto dove è nato il Bambino, Gerusalemme rimane nel suo tempio e nella sua città.

Il Bambino viene e i suoi, proprio i suoi, non lo accolgono.

Appena i magi riprendono il cammino, ecco di nuovo la stella, ecco di nuovo rinascere la gioia, ecco la casa e la luce della stella spendere su di essa.

Oh cristiano! Oh chiesa! Oh piccola comunità che hai gioito nella notte santa del Natale accogli l’invito del profeta Isaia ed alzati e cammina con i Magi e invadi la piccola Betlemme ed entra nella casa del bambino.

Oh cristiano! Oh chiesa! Oh piccola comunità che hai gioito nella notte santa del Natale non imitare il Re Erode e tutta la città di Gerusalemme! Non imitare i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo: non solo non si alzano, non gioiscono, non camminano ma oscurano la stella che splende e già, in cuor loro, cercano un modo per eliminare il bambino.

L’Epifania ogni festa porta via!
Un detto questo che è l’anticamera dell’immobilismo e del tornare ad essere quelli di prima. Un detto questo che è un far morire ciò che ci ha permesso di far festa: il bambino Gesù!

L’Epifania è manifestazione del Bambino ed è invito grande a riconoscerlo e ad accoglierne il Vangelo che egli annuncia.

L’Epifania è invito ad un cammino alla luce della stella che splende.

L’Epifania è gioia perché ci dona di entrare nella casa e di vedere il Bambino con Maria, sua Madre. L’Epifania è prostrazione ed adorazione.

L’Epifania è aprire gli scrigni ed offrire al bambino oro, incenso e mirra.

Come i Magi e con i Magi: ritorniamo per un’altra strada.

Come i Magi e con i Magi percorriamo la strada del Vangelo, la strada della gioia e dell’accoglienza e lasciamo che sulle nostre case, sulle nostre città e sulle nostre nazioni risplenda la stella che ha guidato i magi perché coloro che giungono da terre lontane possano entrare e trovare riparo dalle onde del mare, dal freddo di un cielo buio, dal vento della morte!

Il Bambino che oggi manifesta la sua Divinità nel suo essere Re che si fa Servo fino ad donare la sua vita, ci doni di riconoscerlo nel povero, di prostrarci dinanzi allo straniero e di adorarlo nella sua Carne Vivente e Sofferente!


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