Chi è mia madre, chi è mio fratello. [X tempo ordinario B (2018 giugno 10)]


Il Vangelo di oggi pone dinanzi alla nostra intelligenza due espressioni, molto dure, pronunciate da Gesù.
La prima: chi avrà bestemmiato contro Lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno.
La seconda: Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?
Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò attorno a Lui tanta folla. E Gesù con quei discepoli, appena chiamati al suo seguito, si prende cura della folla tanto che non potevano neppure mangiare.
Ancora una volta come luogo di un evento la casa.
Marco ci ha già presentato la casa di Simon Pietro dove la suocera guarita si mette a servire il maestro; quindi abbiamo già incontrato la casa di Levi, dove la comunione con i peccatori diventa realtà e, adesso, la casa della folla, radunata attorno a Gesù e designata da Gesù stesso come la folla dei suoi fratelli e delle sue sorelle perché ascoltano la Parola di Dio.
I parenti cercano di tirare fuori Gesù da quel contesto di folla, chiamata la folla dei fratelli e delle sorelle perché ascoltano Lui, la Parola di Dio.
È fuori di sé. Come può Lui essere la Parola di Dio?
E quindi gli scribi, scesi a Gerusalemme, affermano che Gesù è posseduto da Beelzebul e scaccia i demini nel nome di Satana.
Può satana scacciare Satana?
Una casa divisa è destinata alla perdizione, così come la casa di Adamo ed Eva, divisi, fu destinata alla perdizione. Adamo ed Eva escono dalla casa.
Gl scribi peccano contro lo Spirito Santo perché chiamano il bene compiuto da Gesù con il nome di Beelzebul, cioè chiamano il bene male e il male bene. Sono ostinati e non si pentono dinanzi all’evidenza, dinanzi al fatto che Gesù scaccia i demoni.
Non si pentono, desiderano non vedere, ecco perché mai può essere perdonato quel peccato contro lo Spirito.
La folla che sta dentro la casa lo riconosce, ascolta la sua parola e quando giunsero i suoi fratelli e le sue sorelle e, rimanendo fuori dalla casa, fuori dalla folla, lo mandano a chiamare, ecco la risposta: chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? Chi fa la volontà di dio, costui per me è fratello, sorella, madre.
Fare la volontà di Dio è entrare nella casa, servire e vivere la convivialità con i peccatori, considerandoli fratelli, sorelle, madre perché ascoltano Lui, il Figlio di Dio, Gesù, il Nazareno, il Messia.
Fare la volontà di Dio è prendersi cura della folla. Una folla senza pastore perché fatta da uomini e donne che conoscono il peccato e quindi abbandonata dagli scribi di oggi perché ritenuta opera di Beelzebul. E Gesù scaccia Beelzebul ed accoglie la folla che si raduna attorno a Lui.
Chiama il peccato male ma l’uomo è il bene da salvare, a cui usare misericordia donando la Parola.
Fare la volontà di Dio è entrare nella casa riconoscendo il proprio peccato che ci rende tutti figli prodighi di un Padre misericordioso che ci riveste nel suo Figlio diletto della veste splendente e dorata e nello Spirito Santo ci fa sposa perché mette al nostro anulare l’anello della sposa.
Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?
Sono loro, la folla, gli smarriti di cuore, coloro che neppure possono mangiare ma… rimangono nella casa, seduti attorno a Lui e lasciano che Gesù girando lo sguardo dica: ecco mia madre e i miei fratelli!


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