Signore mio e Dio mio! [II Pasqua – B (2018 aprile 08)]


Mio Signore e mio Dio!

Questo desideriamo oggi, ottavo giorno della Pasqua, dire con Tommaso, al Maestro e Signore risorto che viene, che sta in mezzo e che dice: Pace a voi!
Viviamo già l’Ottavo giorno della Pasqua in cui abbiamo fatto esperienza, con le donne corse al sepolcro, della pietra ribaltata, anche se grande.

E in questo Ottavo giorno, il primo della settimana, la sera di quel giorno pieno di splendore, Gesù, il Signore e il risorto, fa esperienza ancora della porta chiusa, della pietra da rotolare.

Lui, che aveva già ribaltato ogni pietra, anche se grande, trova già, oggi, la nostra porta, la porta del nostro cuore, la porta della nostra comunità chiusa.

Il timore dei Giudei ha fatto si che i discepoli chiudessero la porta, la nostra storia, quella personale, quella della comunità, del paese in cui viviamo e del mondo intero; ha fatto sì che chiudessimo ancora una volta la porta al risorto, la porta del risorto.

I fatti della cronaca, la donna nigeriana morta dopo essere stata respinta alla frontiera francese con il marito alla frontiera nonostante la gravidanza ormai avanzata e la malattia, il nostro peccato, la vita delle nostre comunità, hanno rimesso, nonostante qualche barlume di luce, ogni cosa a quella notte del tradimento, al venerdì santo.

Ma Lui, il risorto, non ci sta, entra ancora una volta a porte chiuse, ribalta ancora una volta ogni pietra, fa violenza alla morte e al peccato, fa violenza alle strutture di ingiustizia che non ammettono il disordine della risurrezione, ed entra e sta in mezzo.

Tutto può deludere la comunità e i credenti ma imitiamo i discepoli e, anche se a porte chiuse, viviamo la comunità, e Gesù, entra ancora una volta, laddove due o tre sono riuniti nel suo nome, sta in mezzo, riequilibra le distanze, a tutti dona la stessa dignità, perché tutti alla stessa distanza da Lui.

Pace a voi! È il dono del risorto ancora oggi, ottavo giorno, alla comunità, ad ogni credente e, mostra ancora oggi a noi le mani e il fianco e anche noi come i discepoli, gioiamo al vedere i segni della Croce, il Crocifisso, risorto.

Pace a voi! Così Gesù continua a ripetere ai suoi discepoli dopo aver mostrato mani e fianco trafitto, dopo aver mostrato i segni della sofferenza.
La Pace di Gesù non è un augurio ma è una missione, un dono, una rivoluzione nello stile di vita.

Una missione: come il Padre ha mandato me anche io mando voi. Una missione quella di Gesù che conosciamo bene: Cristo Gesù pur essendo Dio, abbassò se stesso fino alla morte e alla morte di croce, per questo Dio lo ha esaltato.

Un dono: ricevete Spirito Santo. È necessario accogliere il dono dello Spirito Santo, è necessario fare spazio allo Spirito Santo. Se la nostra mente, il nostro cuore è occupato quale Spirito santo possiamo accogliere, possiamo ricevere?

Uno stile di vita: il perdono. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati.

Il timore dei Giudei e tutto quanto oscura e nasconde l’amore può essere vinto solo dal perdono, così come dall’alto della Croce il Crocifisso dono il perdono, fino a scusare chi lo insultava.
Pace a voi! E’ il frutto del perdono dato, ricevuto nella potenza dello Spirito Santo.

Pace a voi! È il frutto del perdono che, oggi, nella potenza dello Spirito Santo e dono del risorto, può ribaltare ogni pietra, anche se grande.

Ma come Tommaso siamo increduli. E a noi, Gesù, il risorto, come a Tommaso dice: Metti, qui il tuo dito e guarda le mie mani e non essere incredulo ma credente.

Pace a voi! È ricerca attenta della vita che passa attraverso il dubbio ma che trova risposta nello stare con la comunità, con Gesù in mezzo e dire con Tommaso: Mio Signore e mio Dio.

Dona Signore a noi, che non abbiamo visto, di credere per la parola della tua chiesa, di ascoltare: Pace a voi!

Dona Signore a noi, che non abbiamo visto, di accogliere il dono dello Spirito Santo e di fare esperienza dello stile di vita che promana dalla luce della risurrezione: il perdono.

Dona Signore a noi, che non abbiamo visto, con abbondanza il perdono e rendici capaci di perdono, ogni giorno!

Il perdono, forza travolgente che tutto trasforma, che ogni pietra ribalta.
Il perdono che mi permette di dire, con Tommaso, guardando Gesù che sta in mezzo: Mio Signore e mio Dio.


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